Partenza: Sirta (SO)
Durata: 3.00 andata
Altitudine: 1301 m
Dislivello: 1010 m
Difficoltà: Impegnativo
Presenza Acqua: Sì
Rifugio: Sì
Note: Fresca e ombreggiata
DESCRIZIONE ITINERARIO
Se sei alla ricerca di un’escursione fuori dalle classiche mete turistiche della Valtellina, la Val Fabiolo è quella che fa per te.
Si tratta di una valle laterale posta sul versante orobico, decisamente nascosta e poco conosciuta, se non dagli abitanti del posto che un tempo risalivano la mulattiera per raggiungere gli alpeggi.
Numerosi sono gli itinerari che si possono intraprendere per esplorarla, ma in questa pagina vogliamo consigliarti un bellissimo giro ad anello che ci ha regalato molta soddisfazione.
Un po’ impegnativo ma di grande effetto. Occorre infatti un pochino di allenamento perché il dislivello da compiere è di poco più di 1000 m e la durata complessiva del giro è di circa 5 ore.
Se ti abbiamo già scoraggiato in partenza, a questo link trovi un percorso alternativo più light ma altrettanto interessante.
Ma torniamo al nostro tour. Si parte dunque dall’abitato di Sirta e si risale la vallata fino a raggiungere un antico borgo chiamato Sostila. Già arrivare fino a qui è un bel traguardo, ma per compiere l’intero anello, dovrai spingerti ancora più in alto lungo la cresta del monte fino a raggiungere la Culmine di Campo. Da quassù potrai ammirare uno splendido panorama rivolto sulle cime della Val Tartano e su Campo Tartano, il paesino che ospita l’ormai famoso “Ponte nel cielo”, il ponte tibetano sospeso a oltre 140 metri di altezza.
Non sveliamo di più, se ti abbiamo stuzzicato la curiosità, continua a leggere i dettagli di questa escursione.
PUNTO CONSIGLIATO PER LA PARTENZA
Il nostro trekking prende il via nella piccola frazione di Sirta, nel comune di Forcola. Puoi lasciare l’auto vicino al ponte e da lì, cammina diritto verso il centro paese. In fondo alla strada troverai un lavatoio e una fontana dove fare il pieno alla borraccia. Gira a destra e raggiungi la chiesa di San Giuseppe, facilmente riconoscibile dal caratteristico cupolone.
A lato della chiesa, in via Vecchia, ecco i segnavia che indicano la nostra destinazione: Sostila n.170 a 1.20 h. Nascosto oltre le case, trovi l’imbocco della mulattiera.
TAPPE E DURATA DEL PERCORSO
Incamminati lungo la traccia che sale nel bosco e che poco dopo diventerà una mulattiera. Oltrepassa la prima delle cinque cappellette che troverai lungo il percorso (i gisööi).
Poco più avanti, la boscaglia si dirada aprendo la vista sulla piana della Selvetta e l’abitato di Sirta. Attenzione a non affacciarti troppo! Il salto roccioso oltre al muretto a secco è da vertigini. La prima volta che abbiamo percorso questo sentiero, la nostra Luna, ancora piccola e inesperta, si è divertita a farci saltare le coronarie sgambettando proprio in cima al muretto… attimi di panico!
Ma torniamo a noi. Procedi in leggera discesa e segui il sentiero che curva verso destra e entra ufficialmente nell’ombrosa e selvaggia Val Fabiolo.
Prosegui il cammino fino ad incontrare un antico ponticello in pietra ma che non dovrai oltrepassare. Rimani sul sentiero per Sostila n.170 marcato di bianco/rosso e subito dopo, ecco la seconda cappelletta.
Ricomincia gradualmente la salita fino a superare un secondo ponte. Prosegui lungo la strada fino al terzo e ultimo ponte che ti porterà ai piedi di un pratone che ospita un piccolo gruppo di baitelle. Sarai giunto alla località di Bures dove è posta anche la terza cappella.
In questo punto troverai un bivio, segui l’indicazione per Sostila e sali su per il bosco. Arrivato al lavatoio gira a destra e poco dopo sarai arrivato al piccolo borgo di Sostila. Lì troverai una fontanella dove dissetarti e riprendere le forze, perché c’è ancora un po’ di strada da affrontare.
Se hai ancora fiato per proseguire il giro, supera il paesino percorrendo la stradina in piano che costeggia la chiesa e riprendi il cammino su per il bosco fino a un altro gruppetto di case. Al cartello in legno con riportata la scritta “Aret”, gira a destra lungo la traccia che continua incessantemente a salire.
Eccoti arrivato a un punto panoramico affacciato su tutta la valle. In prossimità dei segnavia la traccia si biforca, ignora il sentiero che scende ripido sulla destra e prosegui in salita lungo la cresta della montagna.
Ti troverai per lo più a camminare immerso nel bosco, tuttavia dovrai prestare attenzione in alcuni brevissimi tratti dove alcuni passaggi si fanno un pochino più stretti ma sempre percorribili senza alcuna difficoltà dai nostri 4 zampe.
Un ultimo sforzo e sei quasi arrivato al giro di boa. Di fronte a te il bivio finale. Segui l’indicazione che conduce alla croce che si trova alla destra dell’area pic-nic, un po’ nascosta dalla pineta. Ed eccoti finalmente al tuo traguardo: la Culmine di Campo.
Dopo una meritata sosta, si riparte! Torna all’ultimo bivio incontrato e stavolta prendi il sentiero n. 170 che scende piuttosto ripido nel bosco.
Arrivato al paese, gira a sinistra e raggiungi la strada principale direzione Tartano. Sul lato opposto del bar Highlander, sulla curva trovi un cartello marrone che riporta il nome del Comune di Forcola – frazione di Cà Somvalle.
Poco sotto altri segnavia indicano la traccia da prendere, la n° 170 per Sirta, 1.30h.
Attraversa il prato costeggiando la staccionata. In fondo troverai l’ultima delle cinque cappellette. Prosegui sulla destra e segui il muretto a secco che ti accompagna fino a una bellissima cascata. Il sentiero è molto semplice da seguire: sempre in discesa, pulito e ben segnalato.
Superato il gruppo di casette in pietra del vecchio abitato di Sponda, prosegui fino a entrare nel bosco. Al segnavia segui sempre per Sirta e continua il cammino al fresco della boscaglia.
Al ponticello prosegui dritto fino a ricongiungerti con il percorso dell’andata.
EQUIPAGGIAMENTO INDISPENSABILE
Per questo trekking consigliamo delle buone scarpe da trekking e dei bastoncini per aiutarti in salita e sulle ripide discese nel bosco. Infila nello zaino una barretta energetica.
Lungo la Val Fabiolo non sono presenti rifugi, gli unici punti di ristoro li troverai nel paese di Campo Tartano.
CONSIGLI PER IL NOSTRO AMICO A QUATTRO ZAMPE
D’estate, con la crescita della vegetazione incolta, questa valle assume un aspetto selvaggio che seppur affascinante, può nascondere un grande problema per i nostri amici a quattro zampe e anche per le nostre gambette. Come già saprai, la vegetazione incolta ospita tanti insetti tra cui le nemiche zecche. Infila nello zaino una pinzetta in caso di necessità e una volta a casa, dagli una bella spulciata per sicurezza.
PANORAMA
FATICA
APPREZZAMENTO DI LUNA