Partenza: Valbondione (BG)
Durata: 2.30 andata
Altitudine: 1.915 m
Dislivello: 1.000 m
Difficoltà: Medio Impegnativo
Presenza Acqua: Sì ma scarsa
Rifugio: Sì, cani NON ammessi
Note: Attenzione a jeep e bici nel primo tratto
DESCRIZIONE ITINERARIO
Finalmente possiamo dire anche noi di aver immortalato l’“Excalibur della Bergamasca” al Rifugio Curò in Val Seriana (BG).
Non ne hai mai sentito parlare? Si tratta di un progetto artistico di Matteo Rodari che ricrea le fattezze di un’antica spada in ferro conficcata nella roccia, installata solo nel 2016 ma che ha tutta l’aria di essere lì da secoli. Inutile dire che negli ultimi anni è diventata una vera attrazione turistica, e farsi scattare una foto nel tentativo di estrarla è ormai un rito come fingere di sorreggere la torre di Pisa.
Ma questo è solo un dettaglio di fronte ai veri tesori naturali che si possono ammirare nel parco delle Orobie bergamasche.
Per esempio il Lago del Barbellino, le creste del Recastello e del Pizzo Coca, il suggestivo sentiero panoramico affacciato sulla valle e le spettacolari Cascate del Serio (aperte solo 5 giorni l’anno).
Tutto questo lo puoi trovare proprio nell’itinerario che porta al Rifugio Curò e che trovi raccontato nelle prossime righe.
PUNTO CONSIGLIATO PER LA PARTENZA
Il punto di partenza vero e proprio si trova in località Valbondione (BG), all’imbocco di via Curò.
Ti consigliamo però di lasciare l’auto nelle vie più sotto tenendo presente che tutti i parcheggi sono a pagamento tramite un “gratta e sosta” giornaliero di 5 € da acquistare nei bar lungo la strada.
In alternativa, puoi lasciarla al campo sportivo in via Pacati.
TAPPE E DURATA DEL PERCORSO
Da via Curò, segui le indicazioni per il rifugio omonimo e risali la carrozzabile che si spinge nel bosco.
Dopo circa mezz’ora di cammino in falso piano, al bivio, mantieniti sulla destra e continua senza esitazione lungo la via principale facendo attenzione di tanto in tanto al passaggio dei fuori strada.
Terminata la vegetazione la vista si apre sul paesaggio dell’alta Val Seriana regalando un piccolo assaggio del vero spettacolo che si presenterà poco più avanti, nel punto panoramico dove il sentiero si incrocia con la traccia che proviene dall’osservatorio di Maslana.
In questo punto è possibile ammirare le famose Cascate del Serio, le più grandi in Italia, seconde in Europa, alte complessivamente 315 metri, divise in 3 salti. Purtroppo però vengono aperte completamente solo 5 giorni l’anno, perciò non è sempre possibile vederle nel pieno della loro portata.
Prosegui il tuo cammino fino ad arrivare a un grosso masso dove il sentiero si biforca. Entrambe le vie portano al Rifugio Curò, ma il percorso che senza dubbio merita di più è quello panoramico contrassegnato con il numero 305, verso destra.
Da qui parte il tratto maggiormente impegnativo dove si concentra tutto il dislivello. Il sentiero si fa leggermente più stretto e sale a tornanti sul fianco della montagna. Nulla di pericoloso, basta prestare attenzione.
Ed eccoti giunto al punto più caratteristico di questo giro dove il sentiero è stato ricavato dalla roccia formando un camminamento che segue la parete verticale a picco sul fondo valle.
Pur essendo molto largo e alla portata di tutti, bisogna prestare la massima attenzione e rispettare i cartelli che obbligano a tenere il cane al guinzaglio. Se soffri di vertigini, non ti preoccupare perché per ogni necessità troverai delle corde e catene fissate alla parete.
Come vedrai dalle foto abbiamo dovuto lavorare molto di fantasia per immaginare il panorama, perché proprio nel punto migliore, siamo stati letteralmente inghiottiti dalla nebbia, ma ti assicuriamo che è stato molto suggestivo.
Ancora pochi passi e ti troverai di fronte l’ostello e il Rifugio Curò affacciato sul bellissimo Lago del Barbellino a 1.915 m di altitudine.
Subito sotto al rifugio, di fianco a una piccola cappella dedicata ai caduti della montagna, troverai la famosa “spada nella roccia”.
EQUIPAGGIAMENTO INDISPENSABILE
Ti sconsigliamo di scegliere questa escursione in inverno dove potresti trovare neve o ghiaccio nei tratti maggiormente esposti.
In ogni caso indossa calzature adatte al trekking e porta dei bastoncini telescopici da utilizzare durante la salita.
In estate non dimenticare l’acqua perché ad esclusione della parte riparata dal bosco, il versante della montagna che dovrai risalire è completamente esposto al sole.
CONSIGLI PER IL NOSTRO AMICO A QUATTRO ZAMPE
Prima di mettersi in marcia è bene sapere che per giungere al rifugio dovrai affrontare un lungo tratto esposto al sole in costante salita, perciò evita giornate troppo afose per non affaticare il tuo compagno di viaggio.
Sul sentiero incrocerai alcuni corsi d’acqua ma meglio portare una scorta di emergenza.
Occorre prestare attenzione all’interno del bosco dove potresti incrociare jeep o biciclette e, poco prima del Rifugio Curò, sul tratto panoramico dove è obbligatorio condurre i cani al guinzaglio.
Al rifugio purtroppo i cani non sono ammessi, ma potrai accomodarti sulla terrazza esterna.
PANORAMA
FATICA
APPREZZAMENTO DI LUNA